Le vocali e i dittonghi

fonologia greca antica parte 2

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  1. Dafne87
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    Le vocali

    Le vocali sono suoni prodotti da vibrazioni regolari delle corde vocali,in grado di formare sillaba a sé. In Greco Antico le vocali sono 7 e non 5 come in latino perché qui abbiamo due modi di rappresentare il suono E e il suono O,distinguendo tra vocale breve e vocale lunga e sono:

    α,ι,ε,ο,η,ω,υ

    Le vocali in Greco si dividono in aspre e docli: α,ε,ο,η,ω sono aspre (o forti),mentre ι e υ sono dolci (o deboli). Le vocali si possono distinguere anche in brevi,lunghe e ancípiti: α ι υ sono ancípiti,ossia possono essere sia brevi sia lunghe,ε e ο sono sempre brevi e η e ω sempre lunghe. Facendo riferimento alle definizioni date dalla fonetica articolatoria si possono dunque distinguere in base a: durata,qualità e timbro del suono.

    Timbro= è quella qualità del suono che permette di distinguere due suoni con uguale intensità e altezza ed è determinato dalla varietà di forme che può assumere la cavità orale,grazie all'uso della lingua e delle labbra.

    Qualità o grado di apertura= è determinato dai diversi gradi di elevazione della lingua verso il palato così da restringere o meno il canale dell'aria.

    Durata o quantità= varia da vocale a vocale e nel Greco Antico l'unità di misura della durata è la vocale breve (esemprio: ᾰ "alfa" breve) e di conseguenza la vocale lunga corrisponde a due vocali brevi.

    Per ricapitolare metto qui uno schema riassuntivo:

    vocaligreche_zpscbc95469

    Questi conncetti sono rappresentati graficamente dal triangolo vocalico,che qui metto fatto da me con Paint:

    triangolovocalico_zps432012ec

    La distinzione tra vocali aspre (α ε η ο ω) e vocali dolci (ι υ) è rilevante allo scopo di individuare i dittonghi.


    I dittonghi

    Prima di tutto vediamo cosa sono i dottonghi. Un dittongo (dal greco δίφθογγος συλλαβή,sillaba dai due suoni) è un gruppo di due vocali successive che,per la qualità dei suoni che le caratterizzano, foneticamente sono percepite come unica emissione vocalica appartenente ad un'unica sillaba. Tradizionalmente i dittonghi si distinguono in propri e impropri. Propri sono i dittonghi in cui la prima vocale è breve o è seguita da υ, impropri quando la prima vocale è una lunga seguita da ι. Qui metto uno schema dei dittonghi in Greco Antico:

    dittonghi_zps022ceeb9

    Nell'antichità la iota dei dittonghi impropri era pronunciata e scritta regolarmente. Gradualmente però essa scomparve dalla pronuncia e,di conseguenza,dalla scrittura. Durante l'età bizantina si cercò di rendere il più possibile esatta la grafia,eliminando ogni possibile ambiguità e imprecisione. Fu in quest'epoca che si diffuse l'abitudine di scrivere la iota sottoscritta al fine di conciliare il fatto che essa non veniva più pronunciata e l'esigenza di render conto della sua presenza nei testi classici. Questo è il motivo per cui ᾱ η ω minuscole, se seguite immediatamente da ι, vengono normalmente segnate come ᾳ ῃ ῳ anziché come αι ηι ωι. Quando invece la prima vocale del dittongo improprio sia costituita da lettera maiuscola,la iota si scrive regolarmente a destra della prima vocale. In tal caso si parla di iota ascritta. Da tenere presente che nella tradizione scolastica la iota dei dittonghi impropri non è pronunciata, né se sottoscritta né se ascritta.


    Lo Schwa

    Lo ə è una vocale centrale media e deriva dall'ebraico ("insignificante"),si riferiva a un segno vocalico del niqqud (per chi non sappia cosa sia il niqqud rimando alla pagina di Wikipedia: Niqqud) , scritto con due punti sotto una lettera. Poteva indicare sia una vocale debole sia l'assenza totale di una vocale. Qui metto il triangolo vocalico con lo schwa:

    triangolovocalicoschwa_zpsf9289a3e

    Viene usato anche per vocali di qualità indefinita tant'è che è una vocale turbata (ossia una vocale indistinta,dal timbro impreciso,vicino ad una "e" atona) nella ricostruzione dell'indoeuropeo. Si osservò che,mentre nella maggior parte dei casi a in latino e nel greco classico corrisponde alla a nel sanscrito,ci sono casi in cui il sanscrito presenta una i là dove in latino e in greco vi è una a, ad esempio pitar (sanscrito) rispetto a pater (latino e greco antico).

    Parte 3: La pronuncia,fonologia greca antica parte 1
    Parte 5: in arrivo
     
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    Attendo la parte5 ahahahah
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  3. Dafne87
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    Va bene :lol: metterò le consonanti.
     
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    Ad ogni modo bel lavoro che hai svolto, vi sarà. Molto tempo da dedicarvi a studiare :)
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3 replies since 16/3/2014, 11:19   444 views
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